Ti sei mai chiesto se i costi sostenuti dalla tua azienda “funzionano” tutti allo stesso modo o comunque se sono da considerarsi in maniera eguale tra loro?
Ragionare su tutto ciò non è affatto banale ed anzi, è importantissimo farlo già dai primi mesi di attività della tua impresa poiché ti permette di capire quale margine stai effettivamente realizzando, quali costi sono stati coperti e quanto si sta effettivamente guadagnando.
Nello specifico, in primis è importante che tu comprenda quali sono i tuoi costi fissi e i tuoi costi variabili, nonché quanta parte di essi riesci a coprire coi tuoi ricavi.
Quindi, per prima cosa devi armarti di conto economico in quanto stiamo
parlando di COSTI e RICAVI, ovvero delle tue spese e dei tuoi guadagni
entrambi al netto dell’IVA.
Il conto economico infatti, è quel documento contabile che ci aiuta a capire quanta ricchezza è stata prodotta, come è stata ottenuta e da chi è stata presa nell’esercizio di riferimento.
Ora, dando per scontato che tu conosca quali sono i tuoi RICAVI del venduto, concentriamoci invece sul definire le altre due tipologie di costo prendendo come esempio un business abbastanza facile da comprendere: UNA PIZZERIA D’ASPORTO.
Partiamo dai costi variabili. Sono quelle spese che dobbiamo per forza sostenere ogni volta che produciamo un singolo output. Sono connessi alle vendite ed idealmente aumentano in maniera proporzionale all’aumentare del fatturato.
In poche parole, sono i nostri costi per materie prime, spese di trasporto ed altri eventuali servizi necessari alla realizzazione di ogni singolo prodotto.
Quindi, nel caso della pizzeria d’asporto quali sono i principali costi variabili che ti vengono in mente? Sicuramente quelli per le materie prime (farina, acqua, passata di pomodoro, mozzarella, affettati, verdure, formaggi etc.), ma anche i costi della benzina per effettuare la spedizione a domicilio e delle scatole per imballare ciascuna pizza.
Infatti, tutte queste spese sono necessarie ogni volta che viene preparata una pizza. Se si producono 300 pizze dovrò usare 300 pagnotte di pasta, 300 porzioni di passata di pomodoro, 300 cartoni della pizza e via dicendo.
Questi però non sono gli unici costi necessari per far funzionare una pizzeria. Sono necessari anche, come minimo, un forno, un frigorifero, il personale che deve servire i clienti, un bancone, le utenze, un’automobile per il servizio d’asporto, un locale da acquistare o da prendere in affitto etc.
Questi sono i costi fissi, ovvero quelle spese “strutturali” che idealmente sosteniamo solo una volta, o che comunque non aumentano proporzionalmente all’aumentare degli output e per questo definite “scalabili”.
Infatti, un singolo forno ci permette di preparare tantissime pizze e ovviamente, non andiamo a comprare un nuovo forno per ogni pizza che produciamo. Mentre al contrario, per ogni pizza da preparare dobbiamo sempre rinnovare gli ingredienti necessari.
Idem con il personale, l’affitto o le utenze. Infatti lo stipendio o l’affitto, essendo idealmente costanti di mese in mese, non variano all’aumentare delle pizze prodotte e, se il forno è programmato per essere acceso ogni giorno dalle 4 di pomeriggio alle 11 di sera, l’energia impiegata è sempre quella, non aumenta se vi sono maggiori ordini ed anzi, può essere anche ottimizzata in quanto si possono cucinare più pizze in contemporanea con un’unica infornata.
Detto questo, un ultimo suggerimento che vogliamo darti per meglio comprendere come suddividere le due tipologie di costo è quello di pensarla in questo modo:
“I costi variabili sono quelli senza i quali non si potrebbe creare effettivamente il prodotto finale, mentre i costi fissi sono quelli senza i quali l’azienda o la fabbrica fisicamente non esisterebbero”.
Ovviamente la definizione data è alquanto riduttiva, ma la logica che vi sta dietro è comunque utile nell’indirizzarci verso una corretta suddivisione dei nostri costi.
Infatti, sempre con riferimento al nostro esempio, è palese che ci serva anche un forno per cucinare le nostre pizze, poiché non possiamo semplicemente servire gli ingredienti crudi ai clienti!
Ma se ci pensate, qual è la prima cosa che vi viene in mente se vi chiedessimo che cosa serve per preparare una pizza? Probabilmente risponderete: farina, pomodoro, acqua, olio, lievito, mozzarella, origano etc. ovvero i quei COSTI VARIABILI detti prima.
E se vi chiedessimo invece che cosa serve per aprire una pizzeria? Sicuramente direte: un locale, un forno, una cucina, un frigorifero, ma anche una licenza di vendita, dei camerieri etc. cioè proprio quei costi fissi di cui abbiamo appena parlato!
Infine, un ultimo aspetto sul quale vorremmo concentrarci è che i costi definiti fissi sono chiamati così perché col tempo tenderanno a stabilizzarsi, mentre quelli variabili continueranno a variare in relazione all’aumento della produzione. Infatti, se spendo 300.000€ per comprare il locale in cui aprirò la mia pizzeria, quella somma rimarrà tale per sempre, sia che io produca 5.000 o 20.000 pizze.
Idem nel caso in cui il mio locale sia in affitto: se spendo 1000€ di affitto ogni mese, comunque annualmente i miei costi per l’immobile saranno di massimo 12.000€ senza variare in base alle pizze cucinate.
Inoltre, sono detti SCALABILI proprio perché rimangono costanti all’aumentare della scala di produzione, diminuendo al contempo il loro impatto sul singolo output.
Infatti, se pago 12.000€ all’anno di affitto e produco 10.000 pizze, la parte di costo fisso attribuita a ciascuna di esse sarà pari a:
12.000 € / 10.000 = 1,2€.
Se però, a parità di costo d’affitto, avessimo venduto 20.000 pizze, il nuovo costo fisso attribuibile a ciascuna di esse sarà di soli:
12.000 € / 20.000 = 60 cent.
Al contrario, la spesa per gli ingredienti aumenterà sempre all’aumentare dell’output.
Tuttavia, vi sono delle eccezioni.
Nel caso dei costi variabili non è detto che il loro aumento sia per forza proporzionale al numero delle vendite, in quanto il loro prezzo potrebbe variare o diminuire in caso si acquisti all’ingrosso o si usufruisca di sconti /accordi commerciali più favorevoli.
Mentre, nel caso dei costi fissi, non è detto che questi rimangano invariati per sempre, in quanto se ad esempio aumenta troppo il numero delle mie vendite potrei avere necessità di acquistare un nuovo macchinario o costruire un nuovo capannone. Infatti, i costi fissi rimangono invariati fintanto che non viene superata la loro capacità produttiva, oltre a ciò, se si vogliono servire dei nuovi clienti bisognerà fare degli investimenti ulteriori per ampliare la produzione.
In conclusione, speriamo che questo excursus vi abbia dato nuovi spunti per iniziare a comprendere meglio il vostro business a partire dai costi e dalle spese che avete sostenuto, state sostenendo o sosterrete.
Lo step successivo consisterà nel capire meglio come tutto ciò incide sul vostro margine e sui vostri obiettivi di vendita.
Per saperne di più, non perdete i prossimi articoli!